AEROSMITH

I DON'T WONT TO MISS A THING
of Diane Warren Ed. EMI Mueic Publishing Italia -Mllano

I could stay aweke just to hear
[you breathing watch you smile while you are
[sleeping while you're far away and
[dreaming I could spend my life in this(sweet surrender I could stay lost in this moment
[forever every moment spent with you is[a moment I treasure.
Don't wanne close my eyes don’t wsnna fall asleep coz I'd miss you baby and I don’t wanna miss a thing coz even when I dream at you the sweetest dream would never
[co I’d still miss you baby and I don't wanna miss a thing. Laying close to you feeling your heart beating Rnd I’m wandering what you’re[dreaming wondering it it’s me you’re
[seeing ',hen I kiss your eyes snd thank God we're together I just want to stay with you in
[this moment forever 'orever and ever. Don’t warms close my eyes don’t warms fall asleep coz I’d miss you baby tnd I don’t wanna miss a thing coz even when I dream of you ;he sweetest dream would nevefdn I’d still miss you baby and I don’t wanna miss a thing. I don’t wsnna miss one smile I don’t wanna miss one kiss I just wanna be whith you right here with you just like this I lust wanna hold you close feel your heart so close to mine and fust stay here in this [moment for all the rest of time baby, baby. Oon't wanna close my eyes don’t wanna fall asleep ‘coz I'd miss you baby and I don’t wanna miss a thing ‘coz even when I dream of you the sweetest dream would never[do I’d still miss you baby and I don't wanna miss a thing.

 

NON VOGLIO PERDERE NIENTE

Potrei restare sveglia soltanto per sentirti respirare
guardarti sorridere mentre stai dormendo
mentre tu sei lontano e stai sognando
patrei passare la vita in questa dolce resa
potrei restare perduta in questo attimo per sempre
ogni momento che trascorro con te è un momento di cui faccio tesoro.
Non voglio chiudere gli occhi
non voglio addormentarmi
perchè mi mancheresti caro
e mi chiedo cosa stai sognando
perchè anche quando sogno di te
il sogno piu dolce non sarebbe abbastanza
mi mancheresti ancora
e non voglio perdere niente.Giacere vicino a te
sentire il tuo cuore che batte
e mi chiedo che cosa tu stia sognando
mi chiedo se sono io che stai vedendo
poi bacio i tuoi occhi
e grazie a Dio siamo insieme
voglio soltanto stare con te In questo attimo per sempre
per sempre e sempre.
Non voglio chiudere gli occhi
non voglio ad dormentarmi
perchè mi mancheresti caro
e non voglio perdere niente
perchè anche quando sogno di te
il sogno piu dolce non sarebbe abbastanza i mi mancheresti ancora
e non voglio perdere niente.Non voglio perdere un sorriso
non voglio perdere un bacio
voglio soltanto stare con te
proprio qui dove ti piace
voglio soltanto tenerti stretto
sentire II tuo cuore vicino al mio
e restare qui in quest’attimo per il resto del tempo
caro, caro.
Non voglio chiudere gli occhi
non voglio addormentarmi
perchè mi mancheresti caro
e non voglio perdere niente
perchè anche quando sogno di te
il sogno piu dolce non sarebbe abbastanza
mi mancheresti ancora caro
e non voglio perdere niente.

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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AEROSMITH - e artisti vari- Armageddon.
Dopo il successo del singolo "I don't want to miss a thing" ecco la colonna sonora del film (Columbia/Sony)

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AEROSMITH - A little south of sanity.
Doppio album dal vivo registrato durante le ultime tournèe del gruppo (Geffen Records/Universal)

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Rapporto dell’Onu: il pianeta diventera rovente. La fine della barriera corallina

Effetto serra? Sarà peggio del previsto

ROMA - Peggio del previsto. Questa la conclusione, amara e disincantata, che emerge dallo studio del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici, patrocinato dalle Nazioni Unite e reso noto ieri. Si dimostrano, una volta per tutte, le colpe dell’uomo e si pronostica un innalzamento della temperatura terrestre ancora piu spiccato di quanto si poteva temere: un aumento da 0,6 a quasi 5,6 gradi Celsius, con un’e-scursione da 0,5 a 2,4 gradi Celsius in più rispetto alle previsioni del 1995. Oggi, si legge nello studio, «ci sono prove ancora più chiare» dell’influenza umana sul clima ed è probabile che i gas ad effetto serra im-messi dall’uomo sull’atmosfera «abbiano già sostanzialmente contribuito al riscaldamento osservato negli ultimi 50 anni». Il pianeta è destinato a diventare ancora più rovente di quanto si im-maginava nel ’95, dunque: una stima aggravata anche - si legge nel rapporto - dall’influenza ridotta rispetto a quanta si attendeva delle emissioni

di solfato da parte dell’industria e degli impianti energetici. Si prevede infatti che tali emissioni, che ten-dono ad avere un effetto di raffreddamento, subiranno un calo drastico nei Paesi industrializzati in ragione di altre motivazioni ambientali. «La relazione dice chiaramente che - sostiene Kevin Trenberth, capo della sezione analisi climatica del Centro nazionale per la ricerca atmosferica - il riscaldamento globale è un problema reale e che .dobbiamo tenere in conto nei nostri piani». Con il protocollo di Kyoto, stipulato nel 1990, le nazioni industrializzate ave-vano deciso di tornare a un livello di emissioni a effetto serra (soprattutto anidride carbonica prodotta dai com-bustibili fossili) pari a quello del 1990. Perchè questo protocollo entri in vigore è però necessaria una ratifica da parte di almeno 55 firmatari che abbiano prodotto nel 1990 il 55 per cento delle emissioni nocive. Cosa che non è ancora avvenuta. Cosi, negli Stati Uniti nell’Unione europea hanno ancora ratificato quel
protocollo. I gas regolamentati, quelli «sotto accusa», sono sei: l’anidride carbonica, il gas che esce soprattutto dai camini delle industrie; il

metano, le cui emissioni provengono soprattutto dal settore agricolo, dalle deiezioni animali e dalle discariche di rifiuti; il protossido di azoto, di cui è responsabile ancora l’agricoltura; il perfluorocarburo, un gas utilizzato per la refrigerazione; l’idrofluorocarburo, responsabile dell’assottigliamento dello strato di ozono, che serve per refrigerazione e condizionamento, l’esafluoruro di zolfo, usato in vari comparti industriali. Intanto, mentre le previsioni si tingono ancora più di nero, il pianeta va incontro a mutamenti climatici e ambientali incontrovertibili. Un esempio fra i tanti: la barriera corallina, che risale a 600 milioni di anni fa ed è sopravvissuta alle ere e alle glaciazioni, potrebbe scomparire entro vent’anni. Gli scienziati avvertono: il riscaldamento del mare la uccidera.

27/10/2000

C'è un potenziale assassino in questo mondo, ed è anche molto crudele. Sta uccidendo la sua vittima a poco a poco, infliggendole ferite sempre più mortali. Quell'assassino si chiama "uomo" e la sua vittima si chiama terra. Ma quel che è più grave, il suo omicidio rischia di diventare un suicidio collettivo. Di tutti voi. Di tutti noi. Ricordatelo, prima che sia troppo tardi.

APERTO VENERDI E SABATO DALLE 21.30



Dove la notte incontra se stessa
Dove la notte non è più la stessa

Ingresso riservato
ai tesserati ARCI
P.zza Repubblica 13
Montecchio C. (RE)
Tel. 0522 866934
infoline 0347 9384910
0347 6608846
designed by Ivan Bocchi
Tel. 0521 877182

 


Salviamo la Terra ARMAGEDDON
Andiamo a salvare la terra Regia: Michael Bay; sce-neggiatura: J. Hensleigh, J.J. Abrams; fotografia: John Schwartzman. Interpreti: Bruce Willis, Ben Aff leek, Liv Tyler, Billy Bob Thornton, Will Patton.

Produzione: Touchstone; distribuzione: Buena Vista.

Fantascienza, Usa 1998, du-rata 150’.

Aviate visto Deep Impact, Con, Air, Dhe Rock, la serie Die hard? Allora avete già visto anche Armageddon che prende dall’uno e dall’altro per riproporre la paura di fronte ad una minaccia incontrollabile ed il coraggio dell’uomo che agisce con l'intelligenza e non con l'istinto. La battuta chiave del film è affidata a Bruce Willis, chiamato a guidare "una sporca dozzina" che agisce come un «mucchio selvaggio»: «Ragazzi, il governo degli Stati Uniti ci ha chiesto di salvare il mondo "chi non ci sta lo dice subito". Ed è una frase che la dice lunga sull’ironia che fa da guirla a tutto il racconto che, altrimenti, si ridurrebbe appunto ad una replica tutta tecnica e poco sentimento( nonostante la storiella d'amore che ha come protagonista la bella Liv Tyler,ficlanzata con l’aspirante «salvatore del mando» Ben Affleck all'insaputa del padre Bruce Willis). Due ore e mezzo forse sono troppe per un film dalla sceneggiatura abbastanza scontata e prevedibile: un meteorite sta per schiantarsi sulla Terra, come fermarlo prima che pro- vochi danni irreparabili!! L'unica soluzione è mandare nello spazio un manipolo, di ardimentosi che lo facciano esplodere lontano dall’atmosfera terrestre e per questo viene assortita una incomparabile squadra che in pochi giorni -grazie tra l'altro alla promessa di non pagare mai piu le tasse: in Italia probabilmente Visco si sarebbe opposto e avrebbe dato il benvenuto al meteorite...- in una settimana supera l'addestramento che agli astronauti di professione costa qualche anno di sacrifici. Potete immaginare come andrà a finire: la Terra sarà salva, qualche coraggioso ci lascerà la pelle, altri torneranno per raccontare ai nipoti la grande avventura. Montaggio a ritmi vertiginosi ed alcuni effetti speciali (ad esempio la distruzione di Manhattan) davvero spettacolari.

09/05/1998

 

 


 

 

 

STATI UNITI
Allarme: crisi idrica nel 2025

WASHINGTON - Dagli Stati Uniti, un segnale d’allarme per l’acqua potabile: nel 2025, circa la metà della popolazione mondiale avra problemi d’approvvigionamento idrico, se l’uomo continuerà ad usare più acqua di quella che la Terra può fornire. Un rapporto dell’Istituto delle risorse mondiali, presentato a un convegno di giornalisti specializzati a East Lansing, nel Michigan, indica che i sistemi d'aprovvigionamento in acqua potabile si stanno degradando in tutto il mondo. La situazione mondiale non è, e non sara nel 2025, omogenea: ci sono zone in cui I’acqua è abbondante, rispetto alla popolazione, ma già ora quattro uomini su dieci vivono in zone dove l’acqua scarseggia. E solo l’un per cento dell’acqua sulla Terra è potabile.

23/10/2000

 

And in the end
the love you take is equal to the love you make



THE BEATLES

 

Più in alto dei Beatles c'è solo Dio

PLEASE PLEASE ME THINK FOR YOURSELF WE CAN WORK IT OUT YES IT IS THE WORD HELP
THINGS WE SAID TODAY AND ILOVE HER P.S. ILOVE YOU DOCTOR ROBERT LOVELY RITA
ROCKY RACCOON I'LL CRY INSTEAD YOU KNOW MY NAME YESTERDAY HOLD ME TIGHT
BECAUSE I WANT TO HOLD YOUR HAND LOVE ME DO WHEN I'M SIXTY FOUR GLASS ONION
BABY'S IN BLACK WHAT GOES ON DRIVE MY CAR I SAW HER STANDING THERE SEXY SADIE
FOR YOU BLUE WILD HONEY PIE JULIA RAIN ELEANOR RIGBY IT WON'T BE LONG
EVERY LITTLE THING I'LL GET YOU I W ANT TO TELL YOU LONG LONG LONG TAXMAN
POLYTHENE PAM I'M A LOSER PENNY LANE ALL TOGETHER NOW HERE COMES THE SUN
ANY TIME AT ALL ALL I'VE GOT TO DO THIS BOY PAPERBACK WRITER OB-LA-DI, OB-LA-DA'
ACROSS THE UNIVERSE GIRL TELL ME WHAT YOU SEE NO REPLAY I NEED YOU BIRTHDAY
ONE AFTER 909 HAPPINESS IS A WARM GUN PIGGIES FROM ME TO YOU TICKET TO RIDE
OH! DARLING I FEEL FINE MAXWELL 'S SILVER HAMMER WAIT I'M THE WALRUS I WILL
LITTLE CHILD LADY MADONNA THE NIGHT BEFORE WITH A LITTLE HELP FROM MY FRIENDS
I'M ONLY SLEEPING I'M LOOKING THROUGH YOU I SHOULD HA VE KNOW BETTER BLACKBIRD
DON'T BOTHER ME DON'T LET ME DOWN AND YOUR BIRD CAN SING MAGICAL MISTERY TOUR
YOU'VE GOT TO HIDE YOUR LOVE AWAY THE LONG AND WINDING ROAD SHE'S A WOMAN
DIG A PONY GOOD MORNING, GOOD MORNING I'M HAPPY JUST TO DANCE WITH YOU
TOMORROW NEVER KNOWS ONLY A NORTHERN SONG GOT TO GET YOU INTO MY LIFE
HERE, THERE AND EVERYWHERE I DON'T WANT TO SPOIL THE PARTY THERE'S A PLACE
THE CONTINUING STORY OF BUNGALOW BILL WHEN I GET HOME CRY BABY CRY
EVERYBODY'S GOT SOMETHING TO HIDE EXCEPT FOR ME AND MY MONKEY GETTING BETTER
I WANNA BE YOUR MAN MICHELLE FIXING A HOLE MEAN MR MUSTARD SHE LOVES YOU
ASK ME WHY THE END DAY TRIPPER I'M DOWN WITHIN YOU WITHOUT YOU HEY JUDE
DON'T PASS ME BY NOWHERE MAN A HARD DAY'S NIGHT HER MAJESTY I'M SO TIRED
CARRY THAT WEIGHT THANK YOU GIRL I'LL FOLLOW THE SUN THE FOLL ON THE HILL
HELLO, GOODBYE YOU WON'T SEE ME I'VE JUST SEEN A FACE IF I FELL MARTHA MY DEAR
MOTHER NATURE'S SUN LOVE YOU TO IN MY LIFE ANOTHER GIRL MISERY GET BACK
BLUE JAY WAY SGT. PEPPER ' S LONELY HEARTS CLUB BAND (REPRISE) GOOD DAY SUNSHINE
I'LL BE BACK SUN KING SOMETHING NOT A SECOND TIME I ME MINE FOR NO ONE
ALL YOU NEED IS LOVE IF I NEEDED SOMEONE I WANT YOU (SHE'S SO HEAVY) YER BLUES
WHAT YOU'RE DOING CAN'T BUY ME LOVE A DAY IN THE LIFE IT'S ONLY LOVE
IT'S ALL TOO MUCH BABY YOU'RE A RICH MAN ALL MY LOVING GOLDEN SLUMBERS
STRAWBERRY FIELDS FOREVER LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS I CALL YOUR NAME
HEY BULLDOG SAVOY TRUFFLE SHE'S LEA VING HOME YOU'RE GOING TO LOSE THAT GIRL
COME TOGETHER TELL ME WHY SHE SAID SHE SAID WHY DON'T WE DO IT IN THE ROAD
BACK IN THE USSR YOU LIKE ME TOO MUCH OLD BROWN SHOE OCTOPUS'S GARDEN
SHE CAME IN THROUGH THE BATHROOM WINDOW DO YOU W ANT TO KNOW A SECRET
YOUR MOTHER SHOULD KNOW BEING FOR THE BENEFIT OF MR. KITE! TWO OF US
DEAR PRUDENCE YOU CAN'T DO THAT THE INNER LIGHT DIG IT HELTER SKELTER
EIGHT DAYS A WEEK RUN FOR YOUR LIFE I'VE GOT A FEELING HONEY PIE
THE BALLAD OF JOHN AND YOKO SGT. PEPPER' S LONEL Y HEARTS CLUB BAND
YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY NORWEGIAN WOOD (THEBIRD HAS FLOWN)
GOOD NIGHT LET IT BE WHILE MY GUIT AR GENTLY WEEPS YELLOW SUBMARINE
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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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ANTHOLOGY 2 - Beatles
Nella nuova raccolta, i capolavori dal '64 al '68, con l'inedito "real love", versioni originali, brani strumentali, interpretazioni dal vivo. 45 brani e tante immagini (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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ANTHOLOGY 2 - Beatles
Nella nuova raccolta, i capolavori dal '64 al '68, con l'inedito "real love", versioni originali, brani strumentali, interpretazioni dal vivo. 45 brani e tante immagini (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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ANTHOLOGY 2 - Beatles
Nella nuova raccolta, i capolavori dal '64 al '68, con l'inedito "real love", versioni originali, brani strumentali, interpretazioni dal vivo. 45 brani e tante immagini (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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ANTHOLOGY 2 - Beatles
Nella nuova raccolta, i capolavori dal '64 al '68, con l'inedito "real love", versioni originali, brani strumentali, interpretazioni dal vivo. 45 brani e tante immagini (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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BEATLES - Anthology 3
Continuano i meravigliosi ricordi del Fab Four. 50 brani, da "Hey Jude" a "Come together" e alcune versioni inedite (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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BEATLES - Anthology 3
Continuano i meravigliosi ricordi del Fab Four. 50 brani, da "Hey Jude" a "Come together" e alcune versioni inedite (EMI).

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THE BEATLES ANTHOLOGY 1- Beatles Revival planetario, prodotto e diretto dal mitico George Martin: 60 brani con allegato un libretto stracarico di foto d'epoca e di note appassionanti (EMI).

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1996


Eric Clapton
Cocaine

di J.J. Cale
Ed. Gruppa Intersang - Milano

If you want to hang out
you gotta take out
Cocaine
If you want to get down
down on the ground
Cocaine
If you got had news
you want to kick them blues
Cocaine
She don't lie, she don't lie, she don't lie
Cocaine
If you thing is gone
and you want to ride on
Cocaine
Don't forget this fact
you can't get back
Cocaine
She don't lie, she don't lie, she don't lie
Cocaine

Un Eric Clapton in gran forma: elegante, semplice, gradevolmente fluido, il chitarrista rock appare quasi inappuntabile in questo LP che si intitola "Slowhand" (lo chiamavano così, "mano lenta") dal quale è stato tratto anche un 45, "Cocaine" e "Lay down Sally", che sono, forse, anche i due brani migliori dell'album per la loro limpidezza di impostazione e di esecuzione;: da segnalare "The core".

30-3-'78

ERIC CLAPTON
Behind the sun
(Wea 925166)
Quarant'anni, un passato glorioso, Eric Clapton continua a fare concerti e a incidere dischi con piglio del ragazzino. Per "Behind the sun" al chitarrista si sono uniti Phil Collins, nel ruolo di produttore e batterista, e un manipolo di ottimi musicisti, molto dei quali abbiamo già ascoltati con lui in Italia. "Behind the sun" non ha formule particolari, mostra solo la classe di un maestro della chitarra alle prese con il suo rock-blues. Sfiorando in qualche occasione l'autocitazione. Clapton ha realizzato un album di ottimo livello con pezzi originali e la riproposta di classici come "Knock on wood". Oltre a "Forever man" (con video realizzato allo scopo), i tre brani che chiudono l'album, "Never make you cry", "Just like a prisoner" e "Behind the sun" sono un piccolo manuale della chitarra.

 

WORLD OF MONDO CONSIGLIA
Nell'ideale nastroteca del buon ascoltatore di musica leggera non può mancare "Best of the doobies", una raccolta dei maggiori successi anni '70 dei Doobie Brothers, band californiana di hard pop il cui suono si poggia su tre chitarre e due batterie. In «Best of the doobies" il piacere delle sferzanti chitarre di «China groove", il ritmo incalzante di "Long train runnin", la lunga ballata di "South city midnight lady", il richiamo continuo di "Listen to the music" (all the time), il dolce pizzicare di "Black water". "Best ofthe doobies" invita il nastro a girare soprattutto durante il giorno tra un viale sgombro dal traffico e un passaggio ad un incrocio con semaforo verde. Sempre dei Doobies "Minute by minute", un album del 1978, il cui suono si addolcisce nei contenuti e si impreziosisce nella leggerezza con cui le note adagiano l'ascoltatore ad un comodo riposo dopo una faticosa giornata di lavoro. Il termine "doobie" in slang significa spinello.
Molte rockstar in crisi d'identità. Colpa della mucca pazza?
ROCK AROUND THE BLOCK Tante novità, tutte sorprendenti
Anche il rock sembra impazzito di fronte all'incalzare di avvenimenti catastrofici per l'umanità, come l'effetto serra e il morbo della mucca pazza, per non dimenticare I' afta epizootica e I T ondata dei giovani killer. In mezzo a tutto ciò le rockstar sono state prese in contropiede e reagiscono con annunci e novità discografiche a sorpresa che non mancheranno di provocare un terremoto musicale senza precedenti, Michael Jackson per esempio, dopo aver scopiazzato da Al Bano "I cigni di Balaka", pare intenzionato ad insistere per quella strada e, a corto di ispirazione, per il suo prossimo album solista, si avvarrà della collaborazione di Nicola di Bari e di Peppino di Capri. Michael Jackson terrà molto presto una conferenza stampa per spiegare le sue motivazioni e in I questo non si è voluto smentire: la conferenza si terrà in un asilo nido. Il reverendo Manson non gli è da meno: «Sono alle prese con una seria crisi interiore" si legge in un suo comunicato «E sono stanco della musica che faccio: i miei prossimi brani saranno un rifacimento dei migliori successi di John Denver, uno dei maestri del country americano". Manson non si è fermato qui: convinto di avere profondamente peccato ha chiamato un folto gruppo di parroci di provincia a confessarlo. Pare che la faccenda non si risolverà nell'arco di una giornata; per questo ha cancellato i suoi impegni da qui ai prossimi 6/7 mesi. «Dopo" si legge ancora nel comunicato stampa "andrò in una clinica specializzata per rifarmi il volto: ho sempre voluto assomigliare a Clark Gable: per adesso di lui ho solo il suo sguardo magnetico". Di tutt'altro parere Eminem, il rapper bianco che odia gli omosessuali: è disposto ad affrontarli tutti a viso aperto e ha già chiesto ad una comunità gay di essere ospitato per almeno un mese.

Dopo si vedrà. Da indiscrezioni si è saputo che nella comunità gay ascoltano solo musica blues. Si sciolgono invece gli U2, sembra per motivi umanitari: mentre i fans sono in preda allo sconforto e al dolore, Bono spiega le ragioni del suo abbandono: «Molto presto partirò in tour con Jovanotti nei pa~si che vantano un credito nei confronti dell'ltalia. A loro e a chi ci seguirà urleremo all'unisono: «Cancella il debito, cancella il debito". The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen però non staranno con le mani in mano e da ora in poi si faranno chiamare semplicemente U3. Difficoltà per Luciano Ligabue che entro la fine dell'anno dovrà scrivere una canzone ancora in onore di un altro idolo del calcio. Berlusconi ha invocato la par condicio, il marchio depositato dalla Scalfaro and Company per cui il Liga, dopo «Una vita da mediano", struggente brano dedicato a "Lele" Oriali, dovrà comporre un "epitaffio" musicale al grande Franco Baresi, bandiera del Milan stellare degli anni '80 e '90. Frizioni solo sul titolo della canzone: Berlusconi vorrebbe che si intitolasse "C' è solo Franco Baresi" mentre il Liga è più orientato per «Sei solo Franco Baresi", da buon interi sta.
Se l'universo del rock splende ancora, molte delle sue luci sono sulla via del cambiamento: chissà se ci sarà sempre gloria e ascolto per tutti, Starà a voi decidere se schiacciare il tasto «play" o il tasto «erase" che altri non è che il tasto «rec".

 

1/4/2002


EAGLES

-EAGLES-

Sono tornati anche loro, a quindici anni di distanza dalle ultime esibizoni dal vivo. EAGLE hanno chiesto tanti di quei soldi che in Italia nessuno se l'è sentita di farli suonare. "Pecu nia non olet" è stato l'album che ha segnato il ritorno delle listening di stampo californiano e pertanto fa dimenticare ran cori, diversità, idiosincrasie, perfino odii se dimenticati nel tempo. Hell Freezers Over è pischelli di primo pelo. Molta dell'immortalità" della loro musica o della pochezza di "Aquile" ,dei cinque portabandiera dell'easy è quella attuale? Nei Seventies hanno venduto più loro del resto della California, per farla finita all'inizio degli '80 e vivere di rendita. Poi come succede a molti altri, tornare, quando si avvicina l'età della pensione con inaspettate esecuzioni dei "vecchi" brani rimessi in circolazione, non più giovanissimi con qualche ruga in più ed i capelli corti sono gli unici segni di diver sità dal passato. Che non è sembrato molto lontano quando hanno intonato "Hotel Ca lifornia ", "Take It Easy", "Desperado", "One Of These Nights", risvegliando antichi ricordi in più d'uno. Anzi, in molte migliaia perchè il loro tour mondiale ha fatto il tutto esaurito ovunque e non c'erano solo vecchi ZURIGO Le Aquile fricchettoni imbolsiti ma anche un bel po' di quegli scandali che volevano estinte dal loro successo.
Comunque bentornati.
Febbraio 1997

 

 

Successo a Zurigo dei grandi «Eagles»
ZURIGO

Le Aquile sono tornate a volare alto, oltre quegli scandali, quei dissapori, quelle asperità che le vo levano estinte dal loro stesso successo. L'altro ieri sono planate sotto il cielo di Zurigo e per i 12 mila dell'Hal lenstadion è stata una serata indimenticabile! ebbra di nostalgia ma anche di grande musica, adagiata sul crinale di quel soffice country rock che costituisce da sempre un inimitabile marchio di qualità. Cosa hanno da raccontare gli Eagles in quest'ultimo scorcio di anni Novanta? Poco probabilmente ma se il loro tour diventa: l'evento musicale dell'anno collezzionando nella sola Londra ben due «sold Out» allo stadio di Wembler, un motivo ci dovrà pur essere. Basta abbandonarsi ai bnvidi di «Hotel California», col- locata con un «cup the theatre» proprio in finitura di spettacolo per rendersene conto. Tra la sabbia e i ricordi di quel deserto in tempesta vagheggiato da una scenografia nuda con decorate torri di cartapesta, la memoria scivola lontano cancellando certi ricordi di vita spericolata come i festini di droga e alcool del batterista Don Henley o le avventure dell'intera band tra le lenzuola delle coll girls di HeiQy Fleiss per recuperare le suggestioni di un tempo, aiutata in questo da un suono perfetto anche suli parquet di un veccho velodromo come quello del capoluogo svizzero. Venti anni dopo «Hotel California» l'avventura degli Eagles continua nei nuovi pezzi composti nel 1994 per l'~lbumdella riconciliazione «Hell Freezes Over» propongono la sola «Love Will Keep Us Alive», ma dal passato attingono a piene mani scivolando da «Victim of Love» ad «d Can't tell you», da «Tequila Surnise», a «Wait Time», «One of A Tlùs Nights», «New Kid in Town» e moltissime altre. Ma soprattutto nella seconda parte dello spettacolo l'impronta delle singole carriere solistiche si fa pensante, affiancando «You Belong To The City» e «The Heat Is Oro», di Glenn Frey a «The Boys of Summer» e «The Heart of the Matter» di Don Henley, anche se lo spazio maggiore è sicuramente l'istrionico Joe Walsh a ritargliarselo con brani tipo «Help Me Through The Night», «Lifès Been Good» o una reggaeggiante «Ordinary Average Guys».
01/08/1996

DONALD FAGEN


A bordo della Kamakiri, per sondare l'i- gnoto del nuovo millennio. Un mezzo di loco- mozione tecnologicamente avanzato, con una fattoria biologica interna e un collega- mento con il Teleologic Routing Satellite. Lui, novello Virgilio del Duemila, sgomma sull'asfalto della cupa metropoli di Splits- ville (nel brano Countermoon), riannoda i fili della memoria nelle strade di Funway (Springtime), si infila a passo d'uomo nella città della Depressione (Snowbound), acca- rezza amori passeggeri (Florida Room). L'autoradio, intanto, diffonde suoni soft, che amoreggiano col funky e col jazz. Donald Fagen ama i romanzi di science- fiction e di fantascienza: pagine lette, rilet- te, assimilate e trasformate nella musica di Kamakiriad. «Quei libri mi appassionavano da bambino e ancora oggi mi piace legger- li. Soprattutto le storie scritte tra la fine de- gli Anni 50 e i primi '60. La "science-fiction" consente di trattare argomenti concreti, mantenendo però una prospettiva distacca- ta rispetto alla realtà. E allora mi sono chie- sto: perche non farne un disco?".

Con Kamakiriad, l'ex cantante e tastieri- sta degli Steely Dan (la band americana che dai '72 al 1'80 realizzò sette dischi di «fusio- ne. tra rock e jazz) approda al secondo album solista a undici anni da The Nightfly. Una latitanza da record, dovuta a tutta una serie di motivazioni: «Per realizzare The Nightfly avevo investito l'intero patrimonio delle mie conoscenze musicali, intrapren- dendo una sorta di viaggio nella mia ado- lescenza: quando lo swing, Thelonius Monk, Miles Davis e John Coltrane erano la colonna sonora delle mie giornate. Do- po di che, il cosiddetto "blocco dello scrit- tore". Il nuovo punto di partenza sarebbe avvenuto solo quando mi fossi scoperto musicalmente "adulto", capace di muover- mi sulle mie gambe senza dovere a tutti i costi attingere al passato». Da The Nightfly a Kamakiriad ci sono sta- te musiche per spettacoli teatrali (Gospel Ar Colonus), per film (Bright Ughts, Big Ci- ty) e una collaborazione come recensore sulla rivista cinematografica Première a iro- nizzare sulle colonne sonore «tutte mortal- mente uguali, schiave dell'eleNronica»). Fagen, insomma, si è dato da fare su più fronti, fino allo «sblocco» di Kamakiriad, prodotto Walter Becker, il compagno d'avventura negli Steely Dan: «Nel suo in- treccio futuribile, nuovo album una me

tafora della mia vita e, più in generale, della vita di ognuno di noi. Dal punto di vista mu- sicale ho semplificato le armonie e arricchi- to la componente ritmica. A chi mi incolpa di aver confezionato un Nightfly 2, rispondo che rubo solo a me stesso. Non mi ritengo un innovatore e non mi sentirei a mio agio nei panni del musicista che rompe con la tra- dizione. Riproporre un certo tipo di suoni un- dici anni dopo ha una sua continuità logica». Ombrosa e schiva antistar, Donald Fagen intende, entro l'estate, far rivivere gli Stee- Iy Dan: "Walter Becker e io stiamo organiz- zando un tour con nuovi musicisti, che toc- cherà gli Usa, il Giappone e I'Europa. L:a no- stra etic,IJetta discografica vorrebbe che per l'occasione rispolverassimo il nostro mar- chio, ma io sarei più propenso per un sem- plice "Becker & Fagen". Oltre al repertorio Steely Dan, proporremo i miei due album so- listi e il disco che Walter sta ultimando pro- prio in questi giorni. Chissà, alla fine potreb- be uscirne un album live. Saranno i nostri primi, veri concerti, dal momento che la no- stra attività dal vivo si esaurì nel biennio '73-'74, e per giunta come supporter di grup- pi hard rock». Un appuntamento che IIsarà anche italiano, previ sto per il prossimo autunno.

Luglio 1993

Con voi nel tour ci sono Chester Thompsons alla batteria e Daryl Stuermer alla chitarra: avete mai pensato di aumentare il numero dei componenti della band?
Tony: "No, veramente no. Non abbiamo mai sen tito la necessità di altri musicisti.. C'erano solo un paio di canzoni in Abacab dove abbiamo impiegato altri collaboratori, ma non è nostra abitudine. Potremmo certamente impiegare altri coristi perchè nessu no di noi è il massimo nell' armonizzare. Aumentare il numero dei partecipanti fa troppo showbusiness e non è questo quello che la gente si aspetta di Genesis".

Perchè un gruppo rock ha bisogno di agganciarsi ad una compagnia automobilistica?
Mike: "Non so se un gruppo rock... Siamo un gruppo rock? La ragione è avere la possibilità di metter su un spettacolo più grande e migliore. Serve anche a contenere i prezzi dei biglietti. Ci siamo messi con la Volkswagen come sponsor perchè non pretendono troppo da noi. Forse useranno una nostra canzone per la pubblicità...".

Non vi disturba l'effetto che hanno le automobili sull'ambiente? Phil:"Certamente, ma sappiamo che la Volkswagen si preoccupa veramente di quest'aspetto ed è coscien te dei problemi ecologici".

In che modo siete stati coinvolti nel progettare la la parte più strettamente spettacolare dello show?
Tony: "In modo consistente, perche è importante. Non tanto quanto il sound, certamente, ma importante per l'intera confezione dello show. Dobbiamo sapere quale effetto vogliamo raggiungere e anche come. Di solito non scendiamo nei dettagli tecnici, perchè ci affidiamo a gente esperta".

Avete mai avuto problemi per decidere quale musica suonare? Phil: "No, il nostro problema è sempre stato cosa non suonare dal vivo. Sappiamo qual'è il fulcro usuale del nostro pubblico e ci sono cose che veramente non possono esere evitate.La vera faccenda è cosa tralasciare, non cosa includere".

Non avete mai pensato di includere dei brani dei vostri repertori solisti in un concerto dei Genesis?
Tony: "No, mai; non lo faremo mai. Abbiamo abbastanza musica a disposizione come gruppo e il repertorio solista è qualcosa di estraneo alla band. Quando i Genesis Sono in tour è la band che suona".
Il tre se ne vanno: Sono "carichi" e pronti a scatenare gli applausi del pubblico, e non solo -come dicono loro -dei fans.
di Scott Sterling -Wilder                                             luglio '98

GENESIS
il concerto che non avvenne mai

 

 

 


GEORGE HARRISON

All Things Must Pass è la riedizione "aggiornata" in un mini cofanetto del triplo disco solista che Harrison fece uscire nel 1970, subito dopo lo scioglimento dei Beatles.
Non fui mai forte nella tecnica; in giro c' erano sempre chitarristi migliori di me. Io non ho mai avuto pazienza; Dio solo sa come io sia riuscito a combinare qualcosa. Da ragazzino mi esercitavo, ma non stavo li seduto per delle ore. Non ero così appassionato"(da The Beatles Anthology). Eppure la vocazione doveva essere forte: provate a leggere la descrizione tragicomica di come il piccolo George provò a costruirsi da se una chitarra usando del compensato, tentativo miseramente fallito quando cercò di tirare le corde e l'aggeggio andò in pezzi. Il Quiet Beatle, timido e silenzioso, possiede uno spiccato senso dell'umorismo. Delle Spice Girls ha detto: «La cosa buona è che le puoi guardare tenendo il volume abbassato». Oggi nella riedizione in mini-cofanetto del suo triplo album del 1970, All Things Must Pass, George si diverte a modernizzare la copertina: dietro il prato sui cui sta seduto circondato da gnomi si ergono cupe ciminiere e grattacieli minacciosi. "Se non ve ne foste già accorti, il nostro pianeta è stato cementificato a una velocità incredibile. Speriamo che fra trent'anni non dovremo aggiungere il Pianeta Terra alla lista dei R.I.P.". Come Beatle dovette aspettare il 1969 e Abbey Road per avere un suo singolo: per Frank Sinatra "Something" era una delle canzoni d'amore più belle del mondo. Quando il gruppo si sciolse, nel 1970 fu il primo ad uscire con un album solista e ad avere un singolo al numero 1 con "My Sweet Lord" (così simile a "He Is So Fine" delle Chiffons che George perse la causa per plagio). Parti di All Things Must Pass vennero incise su demo già nel 1969 durante le sessioni di Let It Be: "Cercavo di registrarle tra la solita roba di John e Paul", dice Harrison. Lo scioglimento dei Beatles gli permise finalmente di registrare il materiale che aveva accumulato nel corso degli anni. Questo trentennale fa riemergere canzoni straordinarie. Riascoltare All Things Must Pass oggi è una sopresa che commuove: perla bellezza poetica, per l'appeal (alcuni brani sono davvero "catchy"), per gli spunti infinitamente attuali sulla sterminata progenie musicale dei Beatles che oggi affolla le classifiche. Ma vuoi vedere che non è solo di Paul e John quello che luccica? Ascoltate "Let It Down" e capirete perchè gli Oasis hanno fatto "Wonderwall" (come l'album strumentale di Harrison). Ma per il Timido George gli Oasis sono "immondizia egocentrica" e anche per gli altri non ha parole tenere: "Quello che mi irrita della musica moderna è che si basa sull'io. Prendete Bono e la sua band: sono così egocentrici! L'unica cosa importante è vendere e fare soldi. Il talento non c'entra niente. I Beatles avevano un valore che durerà per sempre».
marzo 2001
1943 - 2001 REMEMBER GEORGE HARRISON
SOMETHING

Something in the sky he flies
Attracts me like no other singer
Something in the sky it takes me
I don't want to leave you now,
You know I belive and how.
Somewhere in his smile I know
That I don't need no other singer
Something in his style that shows me.
I don't want to leave you now,
You know I belive and how
You're asking me will my tears grow,
I don't know, I don't know.
I stick around now,it my show,
I don't know,I don't know.
Something in the sky he flies
All all I have to do is think of you
Something in the songs he gives me
I don't want to leave them now,
I kown I belive and how.
Inaugurato da Yoko Ono Ora a Liverpool l'aeroporto si chiama Lennon
NOSTRO SERVIZIO LONDRA -«Signore e signori, stiamo per atter rare a Liverpool, aeropor to JohnLennon».. Da do mani questo sarà l'annun cio dato a bordo degli ae rei in atterraggio sulla pi sta di quello che un tempo fu il porto più importante della Gran Bretagna. La città che ha dato i natali ai Beatles ha deciso di rendere in questo modo omaggio al suo figlio più famoso. .«A Leonardo da Vinci, a John F. Kennedy, a Fiorello La Guardia e a Charles De Gaulle -ha sottolineato pieno d'orgo, glio il presidente dello scalo, Robert Hough -si aggiungerà il nome del più degno figlio del Mer seyside». Un giusto tributo, vi sto che la Liverpool d'og gi, tramontati i tempi dei grandi traffici marittimi, deve la sua fama soprat tutto al più famoso grup po rock del mondo. Il ri chiamo dei Beatles, di fatti, attrae un turismo che rende alla città circa 20 milioni di sterline al l'anno, 60 miliardi di lire. E fu proprio il suo ae roporto, nato nel 1934, a essere il primo testimone del trionfo dei Beatles. Lo si può vedere in un filmato del 1964: una fol la travolgente accoglie la discesa dei Beatles dalla scaletta dell' aereo che li riconduce in Gran Bre tagna (li ritorno dal loro viaggio trionfale negli Stati Uniti. Madrina della cerimo nia, domani, sarà Yoko Ono, la vedova di Len non, ucciso a New York nel 1980: «Mi sono sen tita onorata quando ho avuto notizia della pro posta della città di cui John è stato uno dei più grandi uomini -ha detto -e sono convinta che Li verpool, attraverso l'ae roporto dedicato a lui vedrà incrementare il numero delle persone che verranno a tributare un omaggio alla sua arte". E' possibile, dato che quello di Liverpool è l'aeroporto che, con 2 milioni di passeggeri l'anno, ha raggiunto il record europeo per l'aumento del traffico (il 52% in più nell'ultimo anno). Del resto il business del turismo attrae ormai quanto e più di qualsiasi altro business anche la Gran Bretagna. Così, se Londra, dopo che ieri, quando, partendo da Hyde Park, nelle sue strade sono sfilati più di 70 mila gay per l'ormai ricorrente parata del "Mardi Gras",
e dopo che il suo sindaco, Ken Livingstone, ha deciso che da settembre le coppie omosessuali e lesbiche saranno ufficialmente riconosciute, intende proporsi come capitale del mondo gay, sfidando San Francisco e Sidney, Liverpool intende proclamarsi capitale della musica pop. Chi da domani ci arriverà in volo potrà vedere scritto sul nuovo terminal, costato 32 milioni e mezzo di sterline, il logo : "Above us only sky", le parole scritte da Lennon per "Imagine". E se a Roma, ad accogliere i passeggeri, c'è una gigantesca statua di Leonardo da Vinci, a Liverpool il benvenuto verrà da un'altrettanto gigantesca statua, quella, appunto, di John Lennon.
Neri Paoloni
01/07/2001
I LIBRI DELLA MUSICA
Le canzoni di John Lennon Di Riccar do Russino, Editori Riuniti, 316 pagine, 35.000 lire. A 20 anni dalla sua mor te, la figura e l'opera di Lennon mantengono un fascino intatto. E i temi da lui affrontati, come l'amore, la droga, l'impegno pacifista, resta no d'attualità. Il volume presenta e analizza i brani scritti da Lennon sen za i Beatles, compresi quelli inediti a cui lavorava prima di essere ucciso.
Aprile 2001

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